17/03/2013 12:11


Segni di cedimento nel M5S

L'elezione di Piero Grasso alla presidenza del Senato è avvenuta anche grazie ad alcuni esponenti del M5S che hanno votato per il candidato del Partito Democratico. Secondo me quegli esponenti del M5S hanno sbagliato, non solo se lo hanno fatto per essersi lasciati in qualche modo comprare (cosa che io non credo), ma anche se lo hanno fatto in buona fede, perché hanno dimostrato di non avere chiaro il compito che chi li ha eletti li ha chiamati a svolgere, un compito che richiede grande compattezza e determinazione, costi quel che costi. Chi viene eletto non può fare ciò che vuole ma deve attenersi al mandato che chi lo ha eletto gli ha conferito. Se l'eletto, per qualsiasi motivo, decide in modo difforme, fosse anche per seguire la propria coscienza, egli in coerenza deve rimettere il proprio mandato agli elettori.

Per risollevarsi l'Italia ha bisogno di riforme radicali, di una ricostruzione profonda che vada a toccare quasi ogni cosa, compresa la Costituzione, che pur se di grande levatura in molti punti, in altri parti rivela il travaglio del periodo storico in cui essa venne formulata, e sono tali punti che impediscono al Paese di guardare avanti e di essere realmente libero, laico e democratico. Ma una azione riformatrice di questa portata può essere intrapresa solo a fronte di un consenso molto ampio, che conferisca a chi governa il potere di fare. Solo mantenendo la propria connotazione di movimento nuovo e radicalmente diverso e distante dalle vecchie forze politiche il M5S può sperare di raggiungere il livello di consenso necessario per operare una tale rivoluzione, ed ogni azione che venga percepita come un cedimento non può che provocare perdita di voti alle (probabilmente imminenti) prossime elezioni, con un danno per il M5S e per il Paese, che vedrebbe ancora una volta sfumare una prospettiva di salvezza rispetto alla situazione sempre più drammatica in cui versa. Molti accusano Beppe Grillo di essere un padre-padrone, e può anche essere che sia così, ma senza le sue posizioni radicali e la sua intransigenza il M5S non esisterebbe e non sarebbe oggi il primo partito del Paese.

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