28/05/2011 15:45


Telelavoro

Da quasi quindici anni, ovvero da quando ho iniziato ad occuparmi di Internet, sostengo che il telelavoro, ed ancor meglio la dematerializzazione dell'azienda, sia la via maestra verso un vero rilancio dell'economia ed una rivoluzione in senso positivo dell'organizzazione sociale. Mi fa quindi piacere che finalmente qualcuno scriva cose davvero sensate al riguardo. L'elemento chiave, il fattore abilitante, naturalmente è la tecnologia, che c'era già più di dieci anni fa ma che oggi con il proliferare della comunicazione mobile finalmente sta facendo sì che tutti se ne accorgano. Il problema in Italia, oggi come quindici anni fa, sono le forti resistenze che taluni opporrebbero di fronte ad una transizione di questa portata (che comunque è inevitabile, e non solo limitatamente al mondo dell'ufficio, come già scrissi a suo tempo). Una transizione che peraltro non può non essere accompagnata da un sostanzioso allentamento di certe rigidità che oggi caratterizzano il rapporto di lavoro, specie nel Belpaese, e che costituirebbe un forte motivo di resistenza. Parlando in termini "informatici", dietro ai firewall ci devono stare i dati, non le persone, anche perché altimenti addio sicurezza. Al contrario, l'azienda "classica" considera un proprio patrimonio sia le cose che le persone, con le seconde che vengono sostanzialmente assimilate alle prime. Siccome però le seconde sono dotate di braccia, gambe e un cervello "pensante" (non tutte, ma molte) se tu le "chiudi a chiave" insieme alle sedie, agli armadi e alle scrivanie, loro cercheranno tutti i modi per "scappare". Ad esempio, il filtrare le connessioni Internet uscenti dall'azienda (e questo accade specie nel mondo bancario) pensando che così si impedisca al dipendente di andare su Facebook mentre è al lavoro, comporta solo che questi cercherà di farlo comunque, facendo ancor più fatica e quindi perdendo ancora più tempo, magari collegandosi in Wi-Fi a qualche router del circondario, creando così un bel ponte fra la rete "super-protetta" della banca ed il mondo esterno, con buona pace della sicurezza. Ed anche le cosiddette VPN (Virtual Private Network, che sono utili per alcune cose ma non per quello per cui vengono di solito usate), sostanzialmente vengono impiegate per fare in modo che le persone rimangano "suppellettili aziendali" anche quando per qualche motivo si trovano a lavorare al di fuori dell'azienda. La sicurezza realizzata "chiudendo dentro sé stessi" anziché "chiudendo fuori gli altri" raramente produce benefici. Tanto vale quindi mettere a bagno qualsiasi velleità di tecno-controllo e lasciare che ciascuno faccia quello che gli pare, tanto poi ciò che conta sono i risultati, ed è su quelli che le persone devono essere misurate (e pagate), non su altri parametri più o meno fittizi.

Bene, complimenti quindi a Microsoft (una volta tanto), vedremo se davvero farà quello che dice.

Aggiornamento del 24/9/2011: Semmai servissero ulteriori conferme ...

Bookmark and Share

Trackbacks (0) |