Giugno 2025

Caldo africano senza soluzione di continuità

1-10: Prima decade calda, ma senza eccessi

L'esordio della bella stagione si era già manifestato sul finire di maggio, con le prime temperature superiori ai 30°C. Grazie ad un'Arctic Oscillation vivace, i venti occidentali limitano gli scambi termici con asse meridiano, mantenendo temperature gradevoli per tutta la prima decade estiva.

11-30: Dominio incontrastato dell'anticiclone africano

La situazione cambia con l'arrivo della seconda decade, a causa del concomitante rallentamento della zonalità e passaggio della MJO attraverso le fasi 1-2. Complice una rinnovata presenza della famigerata falla iberica, una figura di bassa pressione che sta arroventando le estati mediterranee del nuovo millennio, sull'Italia viene richiamato il promontorio anticiclonico nordafricano, a dispetto di un ITCZ ancora basso sul centro Africa. Le correnti meridionali convogliate dalla struttura ciclonica non si limitano a rendere caldissime le giornate più lunghe dell'anno, ma apportano un'atmosfera caliginosa, torbida. Durante i giorni che precedono la metà del mese risulta difficile da qui scorgere l'Appennino, il che si traduce in una visibilità inferiore ai 40 km in campo aperto. Ciò non è dovuto al trasporto di sabbia dal Sahara, bensì a imponenti roghi che insistono da settimane sul Canada, i cui fumi caldi creano dei pirocumulonembi che iniettano le polveri in stratosfera, dove vengono prese in carico dalla corrente a getto, che attraverso un sinuoso percorso le conduce sull'Europa. Qui, la compressione anticiclonica le introduce nel bacino padano, che si offusca: il 13 giugno, difatti, si raggiungono diffusamente concentrazioni di polveri sottili superiori a 50 microgrammi su metro cubo, una soglia considerata di pericolo, ma questa volta l'inquinamento antropico c'entra ben poco. Uno strappo nella corrente a getto interviene a ripulire i nostri cieli soltanto il 15 giugno, sollevando il "coperchio" che ostacola la convezione e dando vita così a un sistema temporalesco che corre lungo l'asse del Po in serata. Alle 18.30 sopraggiunge il forte temporale, e in poco più di un'ora cadono 45 mm di pioggia, accompagnati da grandine piccola, tanti fulmini e raffiche fino a 61 km/h. La rinfrescata si rivela effimera, insufficiente persino a rientrare in media, e con l'avvio della terza decade si imposta un nuovo anticiclone, questa volta fortissimo ed esteso dal Magreb a tutta l'Europa occidentale. Sebbene le correnti siano di estrazione oceanica, la fortissima compressione adiabatica cui sono sottoposte le rende caldissime, portando ad infrangere ripetutamente la soglia dei 40°C sull'entroterra spagnolo e sulle pianure francesi, evento un tempo inimmaginabile ma ora sempre più frequente. Il cuore dell'anticiclone si colloca proprio a ridosso del nord Italia, con la superficie isobarica di 500 hPa, normalmente collocata attorno ai 5500 metri di quota, che vola a 5960 metri! Questo comporta, tra il 28 e il 29 giugno, il superamento dei 5000 metri da parte dello zero termico, con il Monte Bianco che registra temperature superiori a 0°C fino in vetta, evento molto raro. Verso la fine del mese si registrano quotidianamente minime tropicali e massime superiori a 35°C, con il picco di +37,2°C il 30 giugno, giornata in cui si sfiorano i 30°C di media giornaliera.


Bilancio

L'avvio, segnato dalle fasi 6-7 della MJO, ha visto un asse di saccatura proteso verso il nord-est italiano, grazie anche alla spinta verso levante di una ritrovata zonalità. Con la fine della prima decade, però, la caduta dell'AO e lo smorzamento della MJO hanno favorito una configurazione bloccata e la formazione dello spontaneo scambio meridiano a ridosso della penisola iberica, con l'approfondimento di una depressione a ovest e la risposta anticiclonica e calda ad est. L'insistenza di questo schema, che dall'11 al 30 non ha visto alcuna interruzione, ha tenuto sotto scacco l'Europa occidentale, rinnovando condizioni di caldo anomalo, con una persistenza da record. Queste due situazioni sono ben riassunte dalle carte delle anomalie di geopotenziale qui presenti.


Prima fase: 1-10

Seconda fase: 11-30

Nonostante il lodevole impegno, giugno 2025 non ha superato il noto giugno del 2003. Posso affermarlo con un buon grado di sicurezza, dal momento che in quasi tutte le stazioni padane si è fermato a 0,3-0,1°C da esso. Con una media di +25,79°C e un'anomalia di +3,79°C (la più alta registrata finora su base mensile) giugno 2025 si colloca ben 0,6°C sopra il caldissimo 2022, soffiandogli il secondo posto sul podio dei più caldi. Si contano, inoltre, ben 10 notti tropicali (distrutto il precedente record di 5 del 2022) e 8 massime over 35°C, e soprattutto 30/30 giornate sopramedia. Gli estremi termici, registrati il 5 e il 30, sono di +15,3°C e +37,2°C. Notevole non essere mai scesi sotto i 15°C, nè sotto i 25°C di giorno.


Temperature medie di giugno dal 2021

Le precipitazioni, cadute quasi tutte durante un solo temporale della durata di 90 minuti, ammontano a 49,3 mm. Le giornate di pioggia sono 2.


Precipitazioni ad giugno dal 2021

Il regime eolico non segnala una netta prevalenza di un tipo di circolazione, principalmente a causa del ferreo dominio anticiclonico che ha mortificato la dinamicità atmosferica. Questo ha lasciato spazio alle brezze locali che abbiamo imparato a conoscere, come quella notturna da SSW e quelle diurne che ruotano da NW a NNE nel corso della giornata. La raffica più intensa, registrata in occasione dle violento temporale del 15, è stata di 61 km/h.


Direzione del vento

Il mese, dominato da condizioni stabili e soleggiate, conta mediamente 12,97 ore di sole giornaliere. Dal grafico sottostante, considerando le giornate senza nubi, ben evidenti in quanto la loro curva radiativa segue un profilo regolare, si nota un calo dell'intensità di picco e una riduzione di ampiezza progressivamente nelle giornate che vanno dal 10 al 14 giugno. Questo potrebbe essere dovuto all'interferenza delle particolato derivante dagli incendi canadesi, i cui effetti erano visibili sia da satellite che da occhio nudo, come testimoniano le due foto riportate. Il sole, difatti, appariva chiaramente schermato e osservabile ad occhio nudo senza difficoltà già diverse ore prima del tramonto.


Radiazione solare
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